In Valle d’Aosta, nel corso del 2024, le imprese sono state finanziate con più di 1,5 miliardi e le famiglie con 993 milioni di euro. Ad annunciarlo è la Commissione regionale Abi Valle d’Aosta, che rivela anche che, sul fronte della rischiosità, le sofferenze lorde si sono attestate ad oltre 32 milioni di euro.
Prestiti bancari: in Valle d’Aosta è stata superata la quota di 2,8 miliardi di euro a fine 2024. In particolare, le imprese sono state finanziate con più di 1,5 miliardi e le famiglie con 993 milioni di euro. È quanto emerge da una nota diffusa dalla Commissione regionale Abi Valle d’Aosta, che rivela anche che, sul fronte della rischiosità, le sofferenze lorde si sono attestate ad oltre 32 milioni di euro, ossia sono pari all’1,1% del totale dei finanziamenti. I depositi da parte della clientela superano invece i 4,9 miliardi di euro.
In occasione della riconferma di Giorgio De Donno come presidente di Abi Valle d’Aosta per il prossimo biennio, è stato fatto il punto sulla situazione economica della Regione situata sulle Alpi occidentali. “Nell’attuale fase congiunturale – ha affermato Giorgio De Donno, Condirettore Generale e Vice CEO Banca Sella – è ancor più necessario spingere sugli investimenti privati e sulla crescita economica, con un maggior coordinamento e ricorso a risorse e strumenti finanziari locali e nazionali, per rispondere con più efficienza alla priorità strategica dell’utilizzo dei fondi europei”.
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Lo sviluppo economico locale della Valle d’Aosta
Nel corso della prima riunione della nuova commissione, sono stati accesi i riflettori sullo sviluppo economico locale. In particolare, sono stati evidenziati “la maggiore salvaguardia per il settore agroindustriale e il rilancio delle infrastrutture alpine per attrarre investimenti, agevolare ulteriormente i flussi turistici e favorire l’export, che nel 2024 ha fatto della Valle d’Aosta una delle regioni più dinamiche con una crescita dell’11,1% sulla base dei dati Istat”. Gli incentivi ai settori produttivi e i sistemi di garanzia, secondo l’Associazione Bancaria Italiana, sono infatti la prima soluzione contro i rischi potenzialmente recessivi dell’economia.
A far parte della Commissione regionale, presieduta da Giorgio De Donno, sono anche: Josianne Pallais (Vicepresidente Abi Valle D’Aosta e Area Manager Retail-Area Retail Canavese e Valle d’Aosta UniCredit); Davide Boccato (Intesa Sanpaolo); Fabio Bolzoni (BCC Valdostana); Fabio Bregolato (Banca Popolare di Sondrio); Carmen Devoto (Banca Passadore & C.); Laura Fazion (Banca Monte dei Paschi di Siena); Alessandro Giamello (Banco BPM); Andrea Marinone (Cassa di Risparmio di Asti); Alessandra Toni (BPER Banca); Lorenzo Venturini (BNL BNP Paribas).
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In Valle d’Aosta il debito fiscale pro capite è tra i più bassi delle Regioni italiane
A far parlare della Valle d’Aosta sono ultimamente anche i dati riportati dalla Cgia di Mestre, che ha riesaminato i numeri dell’Agenzia delle entrate-Riscossione. Il debito fiscale pro capite ancora da riscuotere in Valle d’Aosta è il terzo più basso tra le regioni italiane: 12.533 euro al 31 dicembre 2024. A precedere la regione del nord-ovest dell’Italia solo il Friuli-Venezia Giulia (11.125 euro) e il Trentino-Alto Adige (6.954).
Sulla lunghezza d’onda opposta, con più tasse e contributi non riscossi per abitante, risultano il Lazio (39.673 euro), la Campania (27.264) e la Lombardia (25.904). La media italiana è di 21.611 euro. La Valle d’Aosta, regione con il minor numero di abitanti, presenta un valore totale del debito ancora da riscuotere di 1.540 milioni di euro, il più basso.
Secondo la Cgia “in Italia ad evadere il fisco sono, in particolare, i grandi contribuenti e non i piccoli”. Tra tra il 2000 e il 31 gennaio 2025, l’ammontare complessivo delle tasse, dei contributi, delle imposte, delle bollette, delle multe non riscosse dal fisco italiano o da altri enti ha raggiunto i 1.279,8 miliardi di euro.
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